Festival Nichelino: tanto Gylevich, un eroe d’altri tempi e la filosofia di Diego Nargiso

gilecycLa sedicesima edizione del Festival di Nichelino va in archivio con una partecipazione straordinaria per quantità e qualità. 60 giocatori, provenienti da lontano, lontanissimo, ma anche da vicino e vicinissimo hanno gremito le suggestive stanze del centro di Via Grosa. Grazie al supporto del Comune e dei volontari, per tre giorni si sono viste sulla scacchiera perle di altissimo livello e sviste imbarazzanti, partite lottatissime, attimi di concentrazione assoluta e siparietti comici. Nessuna polemica, nessun giocatore squalificato e nessun tentativo di doping informatico (a meno che qualcuno per depistare i sospetti abbia consultato un computer per poi comunque tenacemente sbagliare di testa propria). Gli scacchi possono essere spettacolari? In generale è difficile stabilirlo, ma a Nichelino la risposta è sicuramente positiva.
Veniamo ai risultati e cominciamo dall’Open A. Qualcuno sfogliando l’albo d’oro, si sarà chiesto perchè il Festival sia l’unico torneo di Nichelino mai vinto da un giocatore del circolo locale. Per capirlo bisogna conoscere la storia di Diego Nargiso. Diego Nargiso è stato uno dei più grandi talenti inespressi del tennis mondiale: quando venne convocato come singolarista per la Coppa Davis per affrontare l’austriaco Horst Skoff disse. “Tranquilli, so come si batte Skoff”. Ma poi preferì mantenere il segreto perdendo per 6-0, 6-0, 6-2. A chi nella conferenza post partita gli faceva notare di non aver mantenuto la parola, replicò seccato: “Io vi ho detto che sapevo come fare, non che ci sarei riuscito a farlo”. Ecco, i portacolori del circolo di Nichelino sanno benissimo come si vince un Festival internazionale, ma per ospitalità preferiscono concedere gli onori del podio agli avventori. E così vittoria meritatissima per l’ucraino Artem Gilevych che ha chiuso con un sontuoso 4,5 su 5 superando all’ultimo turno il russo di Cerignola Sergey Gromovs. Il rivale più agguerrito è stato il MF Alessio De Santis che ha chiuso a 4 punti mostrando un gioco convincente basato su una profonda conoscenza dei principi strategici. Sul podio anche il novarese Marco Brugo, frenato solo dalla sconfitta iniziale con il vincitore del torneo. Nel gruppone a 3 punti anche lo stesso Gromovs, il futuro maestro Savino Lattanzio, Roberto D’Ingiullo (imbattuto e imbattibile fino a prova contraria), Gianluca Finocchiaro e Roberto Forno. Interessante la prova dell’enfant prodige Cristian Alaimo, gagliardo Daniele Lieggi e spumeggiante il rientro di Joseph Guarneri che ha deliziato la platea pareggiando con Finocchiaro giocando tutta la partita con nonchalance con una torre in meno (roba che manco Murphy nei match con handicap di un’altra epoca) e perdendo con la stessa nonchalance all’ultimo turno nonostante potesse dare scacco matto in poche mosse. Sfortunata la prova di Antonino Barcellona.
Nell’Open B, netta vittoria per Gianfranco Benenati (4,5 su 5) davanti a Luca Marani e ad Italo Mattavelli. Quest’ultimo ha aperto una nuova frontiera del nobil gioco. La letteratura sportiva annovera esempi di rugbisti che hanno terminato una partita con un polmone perforato, ciclisti che hanno concluso una tappa con la clavicola rotta, maratoneti giunti al traguardo divorati dai crampi..ma uno scacchista che torna in sala con la fronte grondante di sangue non si era mai visto. E invece, complice una sfortunata uscita dal parcheggio, Italo Mattavelli è stato costretto a ricorrere all’intervento della Croce Rossa dopo il terzo turno. Ha ripreso il torneo senza colpo ferire. Un pò sottotono le prove di Emanuele Crepaldi, Marco Godino e Marino Coxe. Sciuponi Enrico Ferrario e Vito Finamore che avrebbero potuto ottenere di più se non avessere sprecato posizioni superiori mentre è da salutare con soddisfazione l’esordio di Alberto Vinco in una competizione di simile portata. Nell’Open C trionfo della nichelinesissima Emanuela Petrini che ha dominato la competizione. Bene anche le altre giovani del nostro circolo che continuano a collezionare esperienze per il futuro; astuto Davide Petrini a non giocarsi le cartucce ora aspettando l’occasione per palesare un talento ormai pronto ad esplodere.
L’appuntamento è per tutti rimandato al prossimo anno, convinti che Nichelino vinca e sappia come si fa a vincere. Nargiso docet.