Nichelino è in serie A. Fa un po’ effetto dirlo, ma la realtà ha superato l’immaginazione. L’Invincibile Armata di via Damiano Chiesa ha vinto il girone chiudendo imbattuta e imbattibile raggiungendo il prestigioso traguardo con un turno d’anticipo.
Una piccola impresa sfiorata tante volte in passato e che finalmente ha avuto il lieto fine. Cinque i componenti che si sono avvicendati durante la manifestazione.
Ferdinant Petritaj, detto il Chirurgo di Tirana per la freddezza assoluta nel gestire le fasi più delicate della partita, è stata l’uomo in più. In tanti dicono: “Quest’anno le vinco tutte”. Lui lo ha fatto davvero. Gli scacchi sono un gioco semplice: ci sono 16 pezzi bianchi e 16 pezzi neri che danzano su 64 caselle e alla fine vince sempre Petritaj.
Roberto D’Ingiullo, il Capitano, aveva detto: “Andremo con Nichelino in serie A”. E’ stato di parola: aveva pronunciato quella fase 18 anni fa ma ognuno ha i propri tempi. Fuori forma cronica, ha fatto in tutto tre mosse buone: per fortuna nel turno decisivo.
Joseph Guarneri, Maestro di vita e sulla scacchiera, è tornato all’agonismo dopo anni e lo ha fatto con il solito stile di gioco creativo e rivoluzionario. Qualche sbavatura ma la precisione non è roba da artisti.
Christian Alaimo, l’uomo immagine del team, ha dato prova di maturità quasi sorprendente. Palestrato ma laureato con 110 in matematica, tamarro ma con mente geniale, già lanciato nel business ma pronto a sorprenderti con messaggi sibillini come: “Passa tu che io non ho i soldi per la benzina”, ha concluso imbattuto e ha risolto brillantemente il match con Luca Fassio in un finale da montagne russe in cui i compagni lo hanno sostenuto prima, lo avrebbero lasciato a piedi dopo un’imprecisione che aveva complicato la posizione e lo hanno osannato alla fine quando ha risolto brillantemente la contesa con una combinazione difensiva più ermetica di Ungaretti ai tempi d’oro.
Tiziano Martin, l’Ultimo dei Mohicani di Fenestrelle, ha dispensato la solita saggezza da uomo squadra che fa quello che sa e che sa quello che fa: ha aperto e chiuso il campionato senza macchie.
Se è bello per Nichelino essere in serie A, è bellissimo per la serie A avere Nichelino. I francesi dicono: “Non sono i corridori a fare grande il Tour del France ma è il Tour de France a fare grandi i corridori”. Negli scacchi è diverso: è Nichelino a rendere speciale la serie in cui gioca e finalmente la serie A potrà fregiarsi di avere la squadra più glamour del panorama scacchistico regionale, nazionale, europeo e forse anche mondiale. Almeno per noi è così. La serie A senza Nichelino era come Spotorno senza il mare, Wimbledon senza i campi da tennis, una domenica di festa senza festa, la colonna sonora di Furia Cavallo del West senza la voce di Mal dei Primitives: ora invece brilla di nuovi colori E dopo la serie A, il prossimo obiettivo è la Champions League. Ma senza fretta, con i nostri tempi.