Che ci facciamo qui? Ce lo siamo chiesti tutti vedendo la squadra di Nichelino ai nastri di partenza del girone di Promozione del CIS. una compagine storica costretta a ripartire dagli inferi di una serie che non le appartiene e non le può appartenere. Poi, però, ci siamo consolati pensando che la stessa sorte è capitata ad illustri epigoni: Rafael Nadal ha vinto il primo torneo da professionista a Caltanissetta , i Beatles hanno iniziato a suonare in uno scantinato, la Juve ha giocato in serie B e sono innumerevoli gli artisti premiati con l’Oscar che hanno esordito in improbabili teatri di periferia. E così abbiamo deciso di ripartire dando inizio una cavalcata trionfale che ci ha visti vincere sempre, comunque e dovunque. Il debutto contro i giovanissimi della SST destinati a un futuro da giganti della scacchiera ma già con la rassicurante prospettiva di poter raccontare un giorno ai nipoti di aver fronteggiato l’Invincibile Armata di Nichelino. La prima trasferta a Chieri come passaggio intermedio prima dello scontro con il LBT Estudiantes che ha sancito la fuga nel girone. E la gran chiusura a Ciriè che per l’occasione ha organizzato la festa del paese e un rinfresco, ma anche per la sportiva compagnia di capitan Casarin non c’è stato nulla da fare contro il Nichelino Power.
Una corazzata che ha potuto contare oltre che sull’apporto dello scrivente, su valorosi interpreti legati a doppio filo alla storia del circolo. Per esempio Cristian Alaimo: in molti lo chiamerebbero enfant prodige. Noi lo troviamo poco enfant e ancor meno prodige, ma siamo pronti a scommettere su una sua rapida scalata alle categorie magistrali. E poi Massimiano Marguati e Joseph Guarneri che hanno vissuto tutta l’epopea degli ultimi anni del CIS risultando ora decisivi nello scontro con LBT. Prezioso Andrea Manunta che aggiunge solidità alla formazione, ma menzioniamo anche chi non ha giocato. Gente come Daniele Lieggi che ha dimostrato di saper divertire divertendosi in tante epiche trasferte negli anni passati o come Gianpaolo Melissano che si è dedicato anima e corpo al circolo mettendo a disposizione tutte le competenze di cui è in possesso o ancora come Michele Blundo che probabilmente non sapeva neppure di essere in squadra. Ma a chi vince non si ingrugna e complimenti anche a lui.
E ora? La speranza è che la serie Master dia un invito per la squadra che nobiliterebbe l’intera fase finale, ma è una strada difficilmente percorribile anche se si sono viste lauree honoris causa molto meno giustificabili. E così ci toccherà trionfare anche in serie C, B e A per approdare a quella Champions League che rimane l’unico, vero grande obiettivo per la nostra squadra. Nichelino è forte e vincerà. Prima o dopo.
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